Bar Sacchi

12 novembre 2006

Ricordi di un sabato sera travagliato

Dunque, ieri sera ( o meglio, domenica mattina alla 1.17) finalmente è nato il nostro patatino, che pelide come dal suo nome Acheo, non si fatto attendere molto e ci ha messo solo 5 ore.
Ora descrivere un parto non è carino in generale, e poi davvero, come mi ha detto la C. un mese fa, è una cosa che dimentichi, nel senso che sei totalmente riempito ed assorbito dalla nuova vita di cui ti devi prendere cura.
Di fatto alcune cosucce me le sono appuntate a mente sabato notte, perchè sono quelle tipiche cose che non ti scordi, anche se naturalmente la fondamentale che non ti scorderai mai è quando ti mettono al petto questo tesserino “sgusciante” che è appena uscito dalla tua pancia.

1 – Il pronto soccorso, dove abbiamo atteso credo, circa un 20 min prime che arrivasse un’infermiera, perché era pieno di bimbi…ma tant’è, tra una contrazione e l’altra mi dicevo, quanto meno sono in pronto soccorso….se non arriva nessuno lo facci qui direttamente.
Ancor più la dottoressa dello stesso, che alle 8 ci ha detto “ Si, sembra che il travaglio stia iniziando, ma potrebbe anche fermarsi lì. Magari andate a domani. Ma se preferite visto che posto c’è vi ricovero”. E mano male che, vista la mia angoscia di non trovare posto, mi sono detta “Blocchiamo subito la camera, prima che domattina non ci sia più”, fermiamoci…anche perché il viaggio in macchina con le contrazioni non era stato per niente carino…viste le varie rotonde e le buche. La stessa, quando mi ha visto a mezzanotte in sala parto con occhio sgranato mi ha detto…”Ma cosa ci fa già qui”….e meno male…

Le ostetriche , Rita e Ester. La prima giovane, con la voglia di fare il più possibile e di essere carina ed efficiente, che mi ha fatto letteralmente da “perno”, nel senso fisico della parola. La seconda napoletana, capace per sua natura di sdrammatizzare, che mi tranquillizzato totalmente dall’inizio alla fine, e che ad un certo punto ha offerto al Conte una caramella…

Il fatto che è proprio vero che le cose che la gente ti racconta non valgono. Ogni parto è davvero a sé. Cose angoscianti di racconti fatti dalle persone ( perché per strada quando ti vedono con il pancione ti devono almeno raccontare il parto della loro lontana cugina), totalmente infondati…lezione di vita .

La notte sveglia, bellissima. Credo una delle più belle della mia vita. Con l’adrenalina che non mi faceva dormire. Con il Conte che dormiva, a leggere, a guardare la piazza sotto e l’alba, a girare un po’ per l’ospedale, per mangiare qualcosa di goloso alle macchinette…non so perché un po’ mi ha ricordato cuna notte in albergo a Chicago, trascorsa allo stesso modo.
A mandare messaggini alle 4 del mattino…per poi realizzare, viste le risposte, che non tutti avevano il telefono spento o lontano dal letto…ops
A vedere al nido se patatino stava bene, e vedere che era lì tranquillo che dormiva. E poi tornare in camera trovando le infermiere in corridoio che se la ridevano perché avevano trovato un uomo che dormiva nella mia stanza…