Bar Sacchi

12 marzo 2009

L'incubo comincia..

Sveglia alle 7, saluto i bambini, passo a prendere il papi e andiamo in ospedale con relativa calma. All’entrata c’era già casino, l’amico di mio papa era alle prese con un intervento e per questo mi hanno affidato alla visita di un’altra dottoressa, la quale subito mi ha fatto fare un prelievo di sangue ed altri esamucci. Prego aspettare i risultati.. Arrivano i risultati, tutto a posto ma caro Emilio hai le piastrine a livelli sotto lo zero Kelvin (2000 invece che 150000): RICOVERATO. Aspettiamo anche altri risulti dalla dottoressa di turno di ematologia, che conferma il ricovero e si sbilancia in un 4-7 giorni se tutto va bene. La diagnosi è di una PiastrinoPenia Idiopatica, ovvero il mio sistema immunitario crede che le piastrine siano dei nemici e ha sviluppato degli anticorpi per combatterle. Ma tu pensa se si può.. Parto subito colla cura di cortisone che si fa in questi casi e la mia vacanzina forzata ha inizio. Mi portano nel reparto di chirurgia vascolare, causa mancanza di posti in ematologia, in attesa di un letto libero ed intanto incominciano a mettermi la cannella per il sangue. In serata arriva Perlina con tutto il necessario. Fortunatamente mi hanno messo in una camera singola, per lo meno posso dormire tranquillo. C’è la televisione ma manca l’antenna.. geniali.. Il reparto è pieno di gente in carrozzina con qualche arto in meno. Andare in giro a piedi mi fa sentire a disagio.. meglio se sto in camera a leggere un po’. Tanto mi hanno portato molte cose da leggere.. Lunedì 22 in serata mi hanno trasferito in Ematologia. Repartino simpatico, tutto nuovo, con camere da due ma la prima notte sono da solo. E’ un reparto ad alta rotazione, nel senso che le persone vanno e vengono molto rapidamente, causa tipo di cure che si fanno qua. La giornata è del tipo: Sveglia alle 6.30, prelievo per la conta delle piastrine ed inizia la giornata. Il primo giorno mi hanno tirato fuori 15 provette di sangue. Poi passa il dottore a fare la visita, pressione, cuore, polmoni, intanto i miei lividi stanno guarendo e anche le ferite alla bocca. Martedì arriva il mio primo compagno di camera, F. Mmmm, stano tipo… F è un 55enne con due figli, farmacista. E’ un tipo di quelli.. precisi.. Il numero di piastrine però proprio non sale. Intanto mi cambiano il dottore e mi fanno anche l’esame del midollo osseo. Martedì 3 me lo mandano a casa e dopo un’altra notte da solo arriva L. altro tipo stano. E’ stato sul letto il 70% della degenza, con la moglie che lo veniva a trovare dalle 11 alle 19, il resto lo passava in bagno a vomitare. E’ andato via il giorno 11 ed è arrivato subito M., ancora da inquadrare ma sembra un personaggio di Verdone. Intanto è stata dichiarata fallita la cura del cortisone e quindi mi hanno fatto per 5gg delle flebo di immunoglobuline e qualche risultato lo hanno dato, del tipo che sono arrivato ad una massimo di 11000 piastrine, ma poi, finito l’effetto, sono scese di nuovo. Adesso ho iniziato una cura con un anticorpo monoclonale, ma con effetti che sono lunghi nel tempo, quindi mi hanno detto di avere (ancora) molta (altra) pazienza. In questi giorni sono venuti a trovarmi tante persone, mio papà viene quasi tutte le mattine, Perlina tutti i pomeriggi, poi Arianna, Mauro, mia mamma, Lucia, Letizia, Franco, la zia Giacinta, Erasmo e Teresa (fantastici), Enrico e Luca, Michele e la Leo. Un giorno è passato anche Arrigo. C’era lui, papi e il Guido, un infermiere del pronto soccorso dei loro tempi ora passato in prestito in ematologia. Che bello sentirli parlare dei tempi d’oro (anni 70-80) con il sottoscritto completamente escluso dalla conversazione. Naturalmente il discorso era incentrato su aneddoti del PS e contare sulle dita i sopravvissuti o i sani. Ogni tanto passa don Alberto, a farci i suoi auguri più belli. La prima volta c’era Franco e gli auguri li ha fatti a lui. Quando gli ho detto che il malato ero io pensava che lo stessimo prendendo in giro. La mia presenza costante gli ha dato modo di ricredersi..Sicuramente i periodi di riposo forzato ti permettono di fare cose che normalmente non riesci più a fare, tra cui leggere libri. Cominciando dal libro di Mimmo Kalabrugovic, prontamente regalato dal Michelon, ho letto almeno 3 o 4 romanzi polizieschi, tra cui le avventure del commissario Charitos, greco e Wallander, svedese. Tutti molto belli. 5 libri in 3 settimane è un record. Inoltre settimane enigmistiche finite a tempo di record, vernacoliere (disastroso) e vari fumetti. I Sudoko non mi interessano neanche più.. Un’altra cosa un po’ personale è che sono contento che mio padre venga a trovarmi tutti i giorni e comunque le sue visite non durino più di un’oretta. (poverino, viene sempre quando mangio). Lui mi racconta di Aky ed io sono contento, ma in fondo lo vedo che lo fa per me e questo mi rende ancora più contento.